Il valore del cibo è dato dalla somma delle sue parti
Sembra che vi sia una regione specifica del cervello
preposta a determinare la nostra personale considerazione degli elementi
nutritivi del cibo. Quest’area può essere utilizzata per calcolare il valore
che attribuiamo al cibo stesso.
A spiegarlo è uno studio condotto dall’Istituto
di Tecnologia della California di Pasadena, coordinato da Shinsuke Suzuki e
pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience.
La regione del cervello in questione è la corteccia
orbitofrontale. Essa si occupa di definire il valore delle gratifiche e delle
ricompense (come, ad esempio, il cibo, il denaro, i beni di consumo, le
attività ricreative), quando ci troviamo nella condizione di dover scegliere
fra più alternative.
I ricercatori hanno sottoposto a risonanza magnetica un
campione di 23 volontari, misurandone l’attività nervosa al momento della
valutazione del cibo. Ai partecipanti veniva chiesto di stimare il profilo
nutrizionale di alcuni cibi in termini di grassi, sodio, proteine, carboidrati,
vitamine e apporto calorico, dopo di che si richiedeva di indicare il prezzo
che erano disposti a pagare per gli stessi cibi.
Lo studio ha dimostrato che il valore attribuito al cibo è
direttamente correlato agli elementi nutrizionali (proteine, grassi,
carboidrati e vitamine), mentre non è emersa alcuna correlazione con l’apporto
calorico.
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